3 progetti di upcycling nella moda: da rifiuti a capi unici con materiali inaspettati per unire creatività e sostenibilità.
L’upcycling sta rivoluzionando il settore della moda, trasformando materiali di scarto in capi e accessori unici. Questa pratica non solo riduce gli sprechi, ma promuove anche la creatività e la sostenibilità. In questo articolo, esploreremo esempi affascinanti di upcycling, dimostrando come oggetti di uso quotidiano possano diventare pezzi di design.
1. Progetto “Second Chance” di Saverio Maggio
Saverio Maggio è un artista e designer italiano noto per il suo impegno nel coniugare arte, moda e sostenibilità attraverso il riuso creativo di materiali di scarto.
Nel 2024, Maggio ha presentato la collezione “Second Chance”.
Questa linea basata sull’upcycling includeva abiti realizzati con materiali insoliti come lastre radiografiche, blister di medicinali e campionari di carte da parati. L’estetica della collezione è stata descritta dall’artista con la parola “rinascita”, sottolineando il concetto di dare una seconda vita a oggetti altrimenti destinati allo smaltimento.
2. Natalie Rossi e il progetto “Mollo Tutto”: moda dal mare
La giovane designer siciliana Natalie Rossi ha lanciato il progetto “Mollo Tutto”, una linea di abbigliamento e oggetti d’arredo realizzati con materiali recuperati dal mare, come reti da pesca abbandonate e detriti marini.
Collaborando con associazioni ambientaliste come Marevivo, Rossi trasforma questi rifiuti in tessuti brevettati, dando vita a capi che celebrano la lentezza, l’artigianalità e il rispetto per l’ambiente.
3. Evangelina Julia di Evade House: Moda sostenibile con materiali inaspettati
La designer madrilena Evangelina Julia, fondatrice del brand Evade House, è nota per l’uso innovativo di materiali insoliti come:
- Fango
- Tessuti macchiati di vino
- Alghe
- Fibre riciclate
Le sue edizioni limitate, realizzate a mano a Madrid, promuovono una moda slow e un’estetica “imperfetta” che valorizza gli “errori” dei materiali.
Perché l’upcycling è il futuro della moda?
Riduce gli sprechi: Secondo l’UNEP, il settore moda produce il 10% delle emissioni globali di carbonio (più di altri settori come i trasporti o l’edilizia) ed è il secondo più grande consumatore di acqua a livello mondiale
Stimola l’innovazione: progetti come questi aprono la strada a nuovi materiali
Educa i consumatori: dimostra che la sostenibilità può essere glamour
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